Prof. Alessandro Palmieri    Professore di Urologia presso la Clinica Urologica dell'Università di Napoli Federico II    Studio Galleria Vanvitelli, 37    80129    NAPOLI   Telefono 081 5786858
 
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Terapia della Disfunzione Erettile

La terapia della disfunzione erettile presenta diverse alternative che si adattano al tipo e all’entità della disfunzione del singolo soggetto.


Si distinguono terapie mediche e chirurgiche. La terapia medica prevede l’utilizzo di farmaci orali (Sildenafil, Vardenafil, Tadalafil), terapie iniettive , dispositivi alternativi locali (Vacuum Device). La terapia chirurgica si basa attualmente pressocchè esclusivamente sull’impianto di protesi peniene
Sulla base delle linee guida internazionali possiamo inoltre distinguere:


TERAPIE DI PRIMA LINEA
- Farmaci orali

- Terapia psicosessuale


TERAPIA DI SECONDA LINEA
- Farmacoterapia intracavernosa

- Vacuum Device


TERAPIA DI TERZA LINEA

-Terapia chirurgica (Impianto protesi peniene)


TERAPIA ORALE

SILDENAFIL (Viagra®)

Nel 1998 la commercializzazione del sildenafil (Viagra®) ha rivoluzionato il trattamento della disfunzione erettile (D.E.).

Il sildenafil rappresenta infatti il primo farmaco formulato in compresse orali, per il trattamento D.E..
Il sildenafil è commercializzato nelle formulazione di compresse orali del dosaggio di 25 mg, 50 mg, 100 mg.


Questo farmaco va assunto 30-60 minuti prima del rapporto sessuale, preferibilmente lontano dall’ingestione di alcool e di cibo, che ne ritardano l’assorbimento, riducendone l’efficacia.


L’efficacia globale del sildenafil nei pazienti affetti da D.E. è dell’84% alla dose di 100 mg, 77% alla dose di 50 mg, e del 56% al dosaggio di 25 mg .


Gli effetti collaterali più frequenti sono :

CEFALEA (10% dei pazienti)


ARROSSAMENTO (9%dei pazienti)


DISPEPSIA (6%dei pazienti)


INFEZIONI RESPIRATORIE (6%dei pazienti)


VISIONE ANORMALE (2%dei pazienti)


Come si può facilmente intuire, il sildenafil rappresenta un farmaco con un buon profilo di tollerabilità. L’unica controindicazione assoluta alla somministrazione di questo farmaco è rappresentato dalla concomitante terapia con nitroderivati, farmaci vasoattivi, la cui azione vasodilatatrice potrebbe essere fortemente amplificata dall’assunzione di sildenafil.


Il sildenafil non può essere somministrato in associazione con alcuni farmaci quali eritromicina, ketoconazolo e cimetidina, e nei pazienti affetti da retinite pigmentosa.

TADALAFIL (Cialis ®)

Tadalafil (Cialis ® )è un farmaco orale per il trattamento della D.E., che agisce attraverso un meccanismo d’azione simile a quello del Sildenafil  (Viagra®).


Una delle caratteristiche fondamentali di questo farmaco è quello di rimanere nel circolo ematico in concentrazioni terapeutiche per oltre 17 ore: questo permette al paziente di sganciare il momento dell’assunzione del farmaco dall’inizio del rapporto sessuale, e rende possibile tentativi multipli di rapporto nelle 24 ore successive all’assunzione del farmaco.


Inoltre, l’efficacia di Tadalafil non è influenzata dalla contemporanea assunzione di cibo e di alcool.


Il Tadalafil risulta efficace in circa l’80% dei pazienti con deficit erettile


Gli effetti collaterali più frequentemente riportati dai pazienti trattati con Tadalafil sono stati: dispepsia (8,3%), cefalea (6,9%), mal di schiena, mialgia e arrossamento (4,2%).


Come per il sildenafil, è controindicato l’uso di questo farmaco nei pazienti che praticano terapia con nitroderivati.

VARDENAFIL (Levitra ®)

Il Vardenafil è un altro farmaco per il trattamento della disfunzione erettiva, somministrabile per via orale.


Presenta un meccanismo d’azione simile a quello di sildenafil e tadalafil, ma rispetto a questi presenta un più rapido assorbimento, che si traduce in un più rapido inizio d’azione.


L’efficacia del vardenafil nei pazienti co D.E. varia dal 66% (per il dosaggio di 5 mg) all’80% (per il dosaggio di 20 mg)


Gli effetti collaterali più frequenti sono rappresentati da : cefalea, dispepsia e rinite


Come per il sildenafil ed il tadalafil, anche questo farmaco è controindicato nei pazienti in terapia con nitroderivati

TERAPIA ORMONALE

Va ricordata la terapia ormonale sostitutiva nel trattamento della D.E..


L’effetto dell’abbassamento dei livelli di testosterone non è chiaro, mentre è accertata l’influenza negativa sulla libido e sulla funzione eiaculatoria.


Il testosterone è presente in commercio in diverse formulazioni farmaceutiche.


TERAPIA PSICOSESSUALE

Una valutazione psicosessuale è indispensabile per individuare e rimuovere fattori psicologici che possono essere causa determinante o concomitante dell’insorgenza di un deficit erettile.


È importante identificare in quali pazienti con D.E. sia indicato un programma di terapia psicosessuale. Un’attenta valutazione del paziente permetterà di stabilire se un paziente con D.E. di origine psicogena o mista richieda un consulto psicosessulogico; in realtà si è visto che solo l’11% di questi pazienti con deficit erettile risulta candidabile a tale tipo di terapia. Tuttavia non tutti i pazienti in cui tale trattamento trova indicazione sono per così dire psicogestibili, in quanto entrano in gioco molteplici altre componenti, quali livello culturale, educazione, ecc.


FARMACOTERAPIA INTRACAVERNOSA

La farmacoerapia intracavernosa consiste nell’iniettare all’interno dei corpi cavernosi del pene sostanze farmacologiche ad azione vasodilatatrice che inducono l’erezione


Attualmente il farmaco più utlizzato per la farmacoterapia intracavernosa è rappresentato dalla prostaglandina E1 (PGE1), che rispetto agli altri farmaci presenta una maggiore efficacia con una minore incidenza di effetti collaterali.


L’efficacia della farmacoterapia intracavernosa con PGE1 si aggira intorno al 75%.


La durata delle erezioni indotte mediante farmacoterapia intracavernosa è compresa tra 15 minuti e 2-3 ore, e a differenza delle erezioni fisiologiche, non scompaiono dopo l’orgasmo.


Il 5-25% dei pazienti sottoposti a questo tipo di trattamento è in grado di recuperare una funzione erettile spontanea.


Terapia chirurgica:
Con l’avvento dei nuovi farmaci orali per il trattamento della D.E., si è drasticamente ridimensionato il ruolo della terapia chirurgica, che attualmente trova indicazione nei pazienti in cui la terapia medica e i dispositivi meccanici non abbiano offerto risultati soddisfacenti.


La terapia chirurgica della DE consiste attualmente, nell’impianto di protesi peniene, essendo state pressocchè abbandonate le tecniche di rivascolarizzazione arteriosa o di correzione delle anomalie venose

IMPIANTO DI PROTESI PENIENE

L’indicazione all’impianto di una protesi peniena è rappresentata dai pazienti non responders alla terapia medica, da pazienti con fibrosi dei corpi cavernosi e da pazienti che non accettano trattamenti conservativi.


Attualmente sono disponibili circa 54 tipi di protesi, che vengono distinte in semirigide (malleabili), ed idrauliche (monocomponenti, bicomponenti e tricomponenti)


Le protesi malleabili, attualmente sono costituite da elementi di silicone in cui sono inseriti dei fili di argento, che conferiscono alla protesi la rigidità necessaria nel corso del rapporto sessuale, senza che venga alterato il grado di flessibilità della protesi, indispensabile perché essa sia esteticamente accettabile quando non sia in uso. L’ingrossamento del pene con questo tipo di protesi è minimo o assente


Le protesi idrauliche possono essere mono, bi o tri-componenti.Tutte sono costituite da due cilindri che vengono inseriti in ognuno dei due corpi cavernosi, che sono collegati ad un sistema che funge da pompa e ad un serbatoio.


Le protesi idrauliche offrono i migliori risultati funzionali ed estetici, e sono da preferire nei pazienti più giovani.


La scelta del tipo di protesi è determinata da diversi fattori, quali dimensioni del pene, presenza di fibrosi dei corpi cavernosi, dal costo e dalle preferenze del paziente.


L’impianto di protesi peniene deve prevedere un adeguato consenso informato del paziente che deve avere ben chiara la irreversibilità del tipo di trattamento.


Le complicanze postoperatorie più importanti sono rappresentate da infezione (1-10% dei casi) ,erosione da parte dei componenti della protesi nei confronti di strutture vicinorie (vescica, uretra) e rottura meccanica della protesi (10-20% a cinque anni).


L’incidenza di reintervento varia dal 2 al 10% a seconda delle casistiche.


Il grado di soddisfazione dei pazienti è di circa 80%.


LI-ESWT

Le onde d’urto a bassa intensità rappresentano una nuova opzione terapeutica per la cura della disfunzione erettile causata da alterazione dei vasi sanguigni tipico dell’80% dei casi. E’ un trattamento molto ben tollerato, senza effetti collaterali con risultati positivi nel 40% dei pazienti gravi (che non rispondevano alla terapia orale) e nel 78% di quelli che invece rispondevano. Ben il 43% di questo secondo gruppo ha smesso di utilizzare farmaci con una percentuale di successo stimata pari al 70%.

 
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