La sentenza della Corte Costituzionale dell’aprile 2014 ha reintrodotto in Italia la tecnica "eterologa" per la procreazione medicalmente assistita.
Il divieto vigeva dal 2004, quando la legge 40 aveva inserito una serie di proibizioni tra cui questo che ha costretto migliaia di coppie nel decennio scorso a trasferirsi in nazioni vicine in cui la metodica eterologa non è mai stata vietata, "un ingiustificato, diverso trattamento delle coppie affette dalla più grave patologia, in base alla capacità economica", come recita testualmente la sentenza.
La Corte costituzionale ha precisato che la fecondazione eterologa può essere eseguita solo nel caso "sia stata accertata l'esistenza di una patologia che sia causa irreversibile di sterilità o di infertilità assolute".
Da qui la necessità che la coppia sia visitata e siano escluse o curate le principali patologie che possono procurare sterilità.
Sono già circa 9000 le coppie italiane infertili in attesa di poter praticare la fecondazione eterologa.
Dopo dieci anni in cui la tecnica non è più stata eseguita in Italia, è ora possibile effettuarla, ma sarà necessario risolvere alcune questioni rilevanti come l’opportunità che il donatore sia selezionato da una banca dati accreditata che permetta di escludere con certezza il contagio di malattie infettive o di trasmissione di malattie genetiche.
Emergono anche problematiche di bioetica, come ad esempio la possibilità che il previsto anonimato del donatore di "gameti" o di "embrioni" sia contrario al diritto del nascituro di conoscere il proprio genitore genetico.
In Italia si è sviluppato un vasto dibattito ed anche la Società Italiana di Andrologia (SIA), si è attivata, di concerto con altre società scientifiche, per effettuare delle proposte e giungere ad una moderna normativa sui corretti comportamenti sanitari da praticare.
All’inizio di Settembre 2014 la Conferenza Stato-Regioni ha promulgato una propria direttiva per la pratica della fecondazione eterologa che riprende a grandi linee il regolamento che per prima ha emanato la Regione Toscana. Il Ministro della Salute inoltre ha più volte espresso la sua volontà che il Parlamento proceda rapidamente a mettere mano alla materia disciplinandola con una legge nazionale.
In questa ottica la SIA con SIFES, AOGOI, CECOS, SIAMS, SIDR, SIERR, SIFR, SIOS, AGUI, in pratica le società scientifiche più attive nel campo della fertilità di coppia, ha preparato delle "Linee guida condivise per la donazione di gameti" che rappresentano il riferimento scientifico più attuale ed anche una prima base di lavoro per chi vorrà occuparsi di una più ampia disciplina legislativa della materia.